Tutti pazzi per Wally

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 Cerchiamo di fare il punto della situazione politica.

In Italia la cosidetta “sinistra” è al governo, ha vinto le elezioni appena un anno fa presentando un tomo programmatico di 289 o giù di li pagine (di cui si mormora che abbia causato più casi di catalessi della leggendaria mosca tzè tzè).

Programma oceanico inapplicabile e puntualmente accantonato dopo circa sei mesi per i più pratici 12 punti di Prodi; fondamentali, irrinunciabili e imprescindibili di cui infatti non parla più nessuno neanche a “porta a porta”. Tra l’altro l’accantonamento del malloppo programmatico mi ha fatto riflettere molto sul senso che ha, in questo paese, parlare di programmi politici o se non sia molto meglio chiedere lumi agli esperti di navigazione a vista (magari in barca a vela).

Ora mentre il Presidente del Consiglio e i prodi ministri (chiedo venia per il gioco di parole) cercano di tenersi saldamente incollati alla loro poltrona nonostante le spallate esterne e interne che gli arrivano quotidianamente, i loro alleati politici (dai nemici mi guardo io…) nella frenetica voglia di cambiare le carte in tavola e invertire tendenze elettorali che penalizzano pesantemente la coalizione prima fanno il Partito Democratico (di certo emergenza fondamentale per il nostro paese, altro che legge elettorale e conflitto d’interesse) e poi, come se nulla fosse, presentano il candidato a Presidente del Consiglio del Piddì delle prossime elezioni.

Considerato che quest’ultime, in linea puramente teorica, ci saranno nel 2011, la presentazione del supereroico kennediano di ferro John Fitzgerald Walter Veltroni (Wally per comodità) rappresenta senza alcun dubbio la più precoce discesa in campo di un leader politico in una campagna elettorale.

Ora le cose sono due: o le eminenze grigie del nascente Piddì sanno che fra sei mesi o al massimo fra un anno si torna a votare, o hanno incensato il Wally solo per farlo “impallinare” (non esiste un candidato capace di reggere a 4 anni di campagna elettorale) e toglierlo definitivamente di torno dalla scena politica.

Un analisi razionale non può che propendere per la prima ipotesi, visto anche che tutti i sondaggi vedono nel Wally l’ultimo rappresentante politico del Piddì (e dell’Unione tutta) a non essere totalmente inviso all’elettorato italiano. Si, senza dubbio un minimo di razionalità vorrebbe che l’ipotesi più probabile sia la prima.

Però siamo in Italia e le cose non sono mai scontante, infatti dopo poche ore dal suo discorso possiamo constatare che il tiro al piccione è già cominciato e non da destra com’era prevedibile e scontato ma soprattutto da sinistra. Basta vedere le dichiarazioni di Bertinotti (Presidente della Camera) e Parisi (Ministro dell’Interno).

Rimanendo perplesso di fronte all’ennesimo triste spettacolo offerto dalla politica italiana, ricordo che per quello che riguarda il nostro punto di vista laico, il Wally non promette assolutamente niente di buono (come ho spiegato in questo articolo).


Alessandro Chiometti

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