Tre idee semplici contro ogni integralismo religioso e quindi contro il terrorismo

Pubblicato da

cannoni atl

Ci sentiamo spesso rimproverare di non essere in grado di dare consigli pratici su come affrontare la nuova terribile ondata di terrorismo islamico.

Cerchiamo allora di riassumere qui qualche idea che ci scambiamo fra noi laici quando parliamo di questo tema, senza pretesa di avere verità assolute come nostra abitudine ma con la consapevolezza che altri non hanno la stessa nostra lucidità ed equidistanza dalle varie posizioni religiose.

Cominciamo a dire che noi non abbracciamo il “pacifismo assoluto” di matrice evangelica (porgi l’altra guancia) o gandhiana. Contestualmente rifiutiamo anche l’opposto principio del “chi colpisce per primo colpisce due volte” e le incitazioni alle guerre di civiltà di Bush e Blair, appoggiate tutt’oggi da noi dai fan della Fallaci che hanno portato alla radicalizzazione del conflitto che tutti stiamo vedendo oggi.

Semplicemente noi siamo convinti che esiste la terza via riassumibile nel “ferma al mano che ti sta colpendo”, quindi uso della forza consapevole, mirato e ragionato e mai, ripetiamo mai, sulle popolazioni civili.

Detto questo abbiamo promesso di riassumere idee pratiche, eccole qua.

1) Abbandonare il concetto di laicità debole dello stato e riscoprire il valore del cosiddetto “muro bianco”.

Per troppo tempo gli stati occidentali hanno cercato di conciliare l’inconciliabile, ovvero la laicità dello Stato con i privilegi delle religioni. Habermaas e i suoi estimatori, non a caso fra questi un certo Ratzinger, hanno provato a far di tutto per convincerci che la religione deve avere una funzione pubblica pur nel concetto di Stato laico. Si è arrivati a teorizzare il paradosso che, secondo questa teoria, si può far propaganda politica in nome di una religione (e quindi ci possono essere partiti ebraici, cattolici, islamici e buddisti) ma una volta eletti i rappresentanti di questi dovrebbero governare da laici “come se dio non esistesse”.

Questo come abbiamo sottolineato tante volte non fa che aumentare i conflitti e la confusione fra peccato e reato. Non si capisce perché un cattolico una volta eletto poi debba governare da laico garantendo l’accesso all’interruzione di gravidanza alle donne. O perché un islamico, una volta eletto in nome di Allah, debba governare da laico garantendo che gli alcolici rimangano legali.

Le cose invece sono molto più semplici, lo Stato e i suoi rappresentanti devono essere laici per definizione. Quindi equidistanti da ogni religione e finanche dall’ateismo. Nella polemica dei simboli religiosi nei luoghi pubblici infatti tutti dimenticano che toglierli non vuol dire sostituirli con una scritta “dio non esiste”. Il muro bianco è un muro equidistante da tutti. Islamici, ebrei cattolici, buddisti, protestanti, atei e pastafariani. Nessuna religione deve essere privilegiata e nessuno non religioso deve essere penalizzato.

Quindi, se si istituisce una tassa come l’otto per mille questa non può essere riservata alle religioni, il cittadino deve essere libero di destinarla a chiunque ritenga opportuno, che sia la CCAR o Emergency, la Sinagoga o il circolo dei Lettori ad Alta Voce.

Cosa c’entra questo con il terrorismo? C’entra eccome, perché se lo Stato occidentale non risolve i privilegi anacronistici delle religioni “accettate” non può pensare di gestire flussi migratori di religioni “diverse”. Ci ritroveremo con gli stessi problemi ingigantiti. Perché tanto per fare un esempio, continuando a ragionare a colpi di “maggioranza” come stiamo facendo in Italia presto le classi scolastiche con la maggioranza di bambini islamici chiederanno di esporre la mezzaluna e di far indossare il burka alle studentesse.

Vogliamo evitarlo? Laicità dello Stato. Senza aggettivi. Subito.

2) Accantonare il multiculturalismo all’inglese

Uno dei peggiori fraintendimenti del nostro tempo è stato quello di sacrificare i diritti umani in nome di una presunta “cultura” tradizionale che non deve essere persa.

Il risultato è che quello che sarebbe impensabile per un residente nello stato occidentale viene concesso all’immigrato in nome di tradizione e culture (spesso anche infondate). Facciamo esempi pratici.

Le mutilazioni genitali. Se un occidentale portasse sua figlia a far recidere il clitoride e a cucire le grandi labbra verrebbe rinchiuso, denunciato tolta la potestà dei figli. Se lo chiede un immigrato arabo o africano a lungo si è discusso se fosse il caso di concederlo gratuitamente con il Servizio Sanitario Nazionale.

Tutt’oggi ci sono dottori che propongono interventi soft e vie di mezzo sulle bambine per tentare di conciliare i diritti umani di queste con le tradizioni dei padri e delle famiglie.

Ecco, cominciamo a dire basta con questo e con il sedicente diritto di portare il burka. Non è un caso se oggi è la Francia il paese più colpito dall’integralismo religioso di ultima generazione, perché è quello che ha costretto i fanatici religiosi islamici (e non solo) a confrontarsi con uno Stato Laico propriamente detto.

Allora invece di nasconderci dietro la paura o di dar retta alle solidarietà di facciata ipocrite che, “l’islam non va bene ma Charlie Hebdo se l’è cercata” o che “se insulti mia madre aspettati un pugno (cit. Papa Francesco I)”, non abbiamo paura e seguiamo la strada dei Diritti Civili e della garanzia della libertà di espressione.

Prima però chiarendo una volta per tutte il dilemma della “tolleranza infinita” e scrivendo nero su bianco che chi non rispetta le regole costituzionali è definitivamente fuori.

3) Chi arma i terroristi?

Certo i giochi geopolitici sono complessi lo sappiamo e non possiamo pretendere di sapere il flusso di ogni vagone o container dal Bangladesh al porto di Napoli.

Però.

Se è un dato di fatto (e lo è) che il novanta percento dell’ingegneria occidentale oggi guadagna fabbricando o progettando armi per il Medio Oriente qualche domanda iniziamo a farcela oppure no? Ne vogliamo parlare di questo “elefante nella stanza” o continuiamo a far finta di niente?

Tanto per rimanere alle domande concrete perché la Turchia di Erdogan è nella nato e i Kurdi laici sono fuorilegge?

Perché l’Arabia Saudita ha la presidenza dell’Onu?

E venendo a cose più concrete, com’è possibile che nel pacifico occidente sia così facile procurarsi un’arma?

E perché sono così leggere le sanzioni per chi detiene un arma senza permesso? In Italia ad esempio:

Art. 697.

Detenzione abusiva di armi.

Chiunque detiene armi o caricatori soggetti a denuncia ai sensi dell’articolo 38 del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, o munizioni senza averne fatto denuncia all’Autorità, quando la denuncia è richiesta, è punito con l’arresto da tre a dodici mesi o con l’ammenda fino a euro 371.

Chiunque, avendo notizia che in un luogo da lui abitato si trovano armi o munizioni, omette di farne denuncia all’autorità, è punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda fino a euro 258.

Trecentosettantuno euro di multa e un carcere che non farà mai nella vita epr chi ha armi non autorizzate che possono uccidere decine di persone? Ma il far west non era finito?

Ecco, crediamo che queste tre idee possano servire a combattere i fanatismi religiosi e quindi la nuova forma di terrorismo (iniziata per inciso dal cristianissimo Breivjk in Norvegia) che sta terrorizzando oggi l’Europa.

Altrimenti possiamo cominciare a “mettere dei sacchi di sabbia vicino alla finestra” come profetizzava Lucio Dalla nel lontano 1979.

Alessandro Chiometti

25 Luglio 2016   |   articoli, attualità   |   Tags: , , ,