Sospeso il frate visionario [La Stampa]

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da La Stampa del 30/7/2009
Il Vaticano pronto alla scomunica del prete di Medjugorje accusato
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO

«Spretato» il padre spirituale dei sei veggenti di Medjugorje. Tomislav
Vlasic non è più sacerdote. Si è dimesso prima che arrivasse la
scomunica di Benedetto XVI, già pronta, per diffusione di dubbia
dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo,
disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e rapporti
sessuali immorali con una suora. Padre Francesco Bravi, procuratore
generale dei Francescani, puntualizza che le contestazioni dell'ex
Sant'Uffizio rientrano «nel contesto del fenomeno delle apparizioni di
Medjugorje» e che il frate non è stato espulso ma ha chiesto lui la
dispensa dal sacerdozio, visto il procedimento che era stato avviato
dal Vaticano e che si stava concludendo con la riduzione allo stato
laicale.


Il religioso, dal 1981 in poi, era stato il grande promotore di Medjugorje, dove sei ragazzi, da lui guidati spiritualmente, avevano cominciato a riferire di avere visioni e colloqui quotidiani con la Madonna. Vlasic, in una lettera del 1984 a Giovanni Paolo II, affermava di essere «colui che, attraverso la Divina Provvidenza, guidava i veggenti di Medjugorje». La località dell'Erzegovina è così diventata uno dei santuari mariani più frequentati al mondo, anche se mai riconosciuto ufficialmente né dalla Santa Sede né dall'allora Conferenza episcopale jugoslava. Il vescovo di Mostar, responsabile della zona, Pavao Zanic, accusò il francescano di aver «inventato» tutto.

A metà degli anni Ottanta il frate fu però costretto a lasciare Medjugorje dopo la rivelazione che aveva avuto un figlio da una suora, e si trasferì in Italia dove ha fondato la comunità Regina della Pace. Dal febbraio 2008, a padre Vlasic era stato imposto di vivere ritirato in un convento francescano all'Aquila, mentre era in corso l'inchiesta vaticana a suo carico per peccati di natura sessuale e per il sospetto di diffondere «eresia e scisma». Padre Vlasic, però, non aveva rispettato le misure disciplinari che erano state imposte ed era stato quindi colpito dall'«interdetto», che gli proibiva di ricevere i sacramenti e partecipare al culto pubblico. Il ministro generale dei Francescani, José Rodriguez Carballo ha aggiunto il divieto di «rilasciare dichiarazioni su questioni religiose, specialmente sul fenomeno Medjugorje» e negato il permesso di vivere nelle strutture dell'ordine.

Negli anni passati altri frati in Erzegovina sono stati espulsi e «sospesi a divinis» per non aver consegnato alcune parrocchie ai preti diocesani. Tutti erano anche sostenitori delle apparizioni mariane, sulle quali la Chiesa non si è ancora espressa. Ormai in 28 anni ne sarebbero avvenute decine di migliaia. L'unica presa di posizione ufficiale è la dichiarazione dei vescovi dell'allora Jugoslavia, dell'aprile 1991, in cui si dice che «in base alle investigazioni finora condotte non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali». Otto anni fa la Conferenza episcopale della Bosnia ha deciso, in accordo con la Santa Sede, di nominare una nuova commissione che indaghi su quanto è avvenuto.

31 Luglio 2009   |   articoli   |   Tags: