Quant’è difficile cambiare un’idea

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Quant'è difficile cambiare un'idea

Era il lontano 1897 quando i fratelli Eduard e Hans Buchner affossarono
definitivamente la teoria del vitalismo, più di un secolo, eppure,
nonostante questa  corrente di pensiero non sia più risorta
ufficialmente, i suoi principi sono saldamente radicati nel bagaglio
culturale di molte persone.

Parliamo di questa teoria.

Il vitalismo sosteneva, in principio, che le sostanze che compongono la
materia vivente sono diverse da quelle che compongono la materia non
vivente e che per tale motivo queste, non seguivano le leggi chimiche e
fisiche allora conosciute. Questa supposta diversità tra materia
vivente e materia non vivente fu smentita fin dal 1828 con la sintesi
in laboratorio dell'Urea da parte di Wohler, i vitalisti così furono
costretti a rivedere i propri principi e arrivarono alla conclusione
che le sostanze viventi e non viventi erano, si le stesse, però in una
cellula vivente potevano avvenire reazioni complesse, solo grazie
all'aiuto di una misteriosa "forza vitale" che interveniva per guidare
le reazioni nella giusta direzione.

Ovviamente dalla parte dei vitalisti c'era la difficoltà pratica di
dimostrare il contrario, difatti ripetere i complessi processi delle
fermentazioni o della sintesi dei metaboliti era praticamente
impossibile allora.

Quello che però fecero i fratelli Buchner fu molto semplice, causarono
la lisi (ovvero la rottura e quindi la morte) dei lieviti che danno la
fermentazione alcolica ed usarono l'estratto ottenuto per dare
ugualmente la fermentazione dello zucchero in alcool. Fu la scoperta
degli enzimi e l'inizio delle analisi "in vitro" che ripetevano i
processi "in vivo".

Tutto questo è ben noto a chi si avvicina a studiare, anche a bassi
livelli, la Biologia; eppure ancora oggi i sostenitori della presenza
di un "soffio vitale" o di una "forza vitale" che differenzi ciò che è
vivente da ciò che non è vivente sono tantissimi.

Questo mi porta a ragionare su ciò che in questi giorni sta succedendo
con il darwinismo, i suoi detrattori (creazionisti) hanno ritrovato
nuova forza e cercano perfino di metterne in dubbio la  presenza
nei libri di testo scolastici.

I creazionisti sostengono che non ci sono le prove, che manca l'anello
di congiunzione tra alcune specie, che non si capisce perché ad un
certo punto delle molecole semplici abbiano dovuto dar luogo a molecole
più complesse e poi formare gli acidi nucleici (DNA) che caratterizzano
ogni forma vitale… certo ci si potrebbe anche chiedere perché
l'Idrogeno ad un certo punto abbia deciso di dar luogo a reazioni di
fusione nucleare che hanno generato l'Elio e di seguito tutti gli altri
elementi…. ma tornando con i piedi sulla terra e provando a ragionare
con la nostra (umanissima) testa, possiamo vedere che in realtà tutti i
resti degli ominidi tendono a forme sempre più primitive man mano che
si va indietro nel tempo, che i fossili ancora precedenti tendono a
diventare sempre più semplici man mano che si hanno una data
posteriore, e oggi sappiamo che bastano pochissime mutazioni della
catena del DNA per dar luogo a salti si specie enormi. Eppure tutto
questo non basta al povero Darwin per convincere tutti che le cose
siano andate effettivamente cosi.

Molti preferiscono pensare che un giorno ci sia stato un
qualcuno/qualcosa ovvero un dio che abbia detto "da oggi esiste
l'uomo", sarà forse perché cosi "tutto" ha un senso… o forse perché
se non fosse cosi "niente" avrebbe un senso…. sta di fatto però che
al creazionista nessuno chiede l'onere della prova.

Nella mia piccola umanità, mi limito a cercare di accrescere il mio
sapere e non ringrazierò mai abbastanza Darwin o i fratelli Buchner, ma
anche Pasteur o chiunque abbia contribuito a far luce sul nostro mondo
nonostante molti avrebbero preferito restare al buio.

14 Marzo 2005   |   articoli   |   Tags: