Noah, o della mistificazione della mistificazione

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[attenzione spoiler inside]
[voto: 2.0/10]
Lo confessiamo, nei giorni prepasquali spinti dalla voglia di misticismo che dilaga nel nostro paese ci siamo convinti ad andare a vedere l’ultimo polpettone hollywoodiano targato Darren Aronofsky e interpretato da Russel Crowe nei panni di Noè e da Anthony Hopkins in quelli di Matusalemme.

noah-posterCi siamo andati preparati al peggio, sperando di trovarci di fronte a un operazione che per lo meno avesse l’intenzione di umanizzare miti antichi com’era successo con il discutibile Troy per i poemi di Omero e sperando che non ci fosse nessuno così idiota ad Hollywood da riproporre storie bibliche che stanno in piedi come un ubriacone zoppo dopo tre bottiglie di whisky.

Invece, poveri noi e poveri i soldi del nostro biglietto, le cose stanno anche peggio.

Non solo il film è uno spot per il creazionismo mascherato da intelligent design, ma riesce anche a trasfigurare gli insegnamenti del Vecchio Testamento come ambientalisti e vegani.

Ora è vero che tali libri sacri sono stati interpretati da chiunque in una molteplicità di modi fino a perdere definitivamente l’originale significato per sempre, ed è altrettanto vero che chiunque si addentri nella lettura di questi si rende conto della molteplicità delle riscritture che hanno subito nel corso dei millenni. Ma se c’è una cosa in cui tutti sono d’accordo, credenti e non credenti, è che il Vecchio Testamento è uno dei fondamenti dell’antropocentrismo. Ora trarre un film da questo libro e voler convincere gli spettatori che il buon dio si è incazzato e ha deciso di sterminare tutto il genere umano perché questo mangiava gli animali è veramente troppo anche per il più benevolo degli spettatori.

Ma insomma, la Genesi l’avete letta o vi siete imitati a guardare le figure?

Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.

Ora lasciamo perdere che il film non spiega, come del resto il Vecchio Testamento, come abbiano fatto i due figli superstiti di Adamo ed Eva (Caino e Seth) a generare l’umanità essendo tutti e due maschi (partenogenesi? Incesto con la mamma Eva da cui deriva l’imprecazione più antica del mondo? Ibridazione con Orangutan? Le vie del signore del resto son infinite lo sappiamo), ma che ora ci si venga a dire che la stirpe di Caino era maledetta perché mangiava carne e che quella di Seth era benedetta in quanto vegetariana è più che una bestemmia, è un insulto alla ragione.

Detto questo non vogliamo neanche prendere in esame le libertà che si è preso il regista, tipo far incontrare Noè con suo nonno Matusalemme, con quest’ultimo che regala al nipote un seme del giardino dell’Eden affinché ci sia il legname necessario per costruire un arca, o con le gravi incongruenze con quanto dice la Genesi, ad esempio con il passo “In quello stesso giorno entrò nell’arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli” mentre nel film è mostrata una patetica storia strappalacrime con una sola moglie dei suoi figli che rimane incinta di due gemelle che saranno poi le mogli degli altri due fratelli (presumibilmente), lasciamo perdere anche il fatto che Noè appena sbarcato sull’Ararat trova una vigna spontanea con cui si ubriaca (almeno la Genesi aveva il buongusto di fargliela piantare a lui)…lasciamo perdere tutto, ma i vigilanti che sarebbero i “giganti” biblici detti anche Nephilm che combattono, come se fossero i troll de “Il signore degli anelli”, contro gli esseri umani che vogliono entrare nell’arca è troppo per chiunque.

Regalate una bibbia agli autori e possibilmente anche un po’ di senso del ridicolo.

 J. Mnemonic

20 Aprile 2014   |   articoli, recensioni   |   Tags: , , , ,