L’imbroglio laico

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1.    Su la Repubblica del 13 aprile 2004, mentre crescevano sempre più intensamente i contrasti e le incompatabilità tra "laici della laicità" e "laici del laicismo", Michele Serra aveva denunciato   a tutta voce l'invisibilità degli atei e degli agnostici nelle polemiche  assillanti tra gli integralismi religiosi dei nostri giorni. "Spiazzati, anzi sfrattati dal rinvigorire furibondo delle fedi religiose noi senzadio siamo ai margini di ogni discorso". Questo grido di indignazione era stato successivamente da lui ribadito lasciando intendere che l'epoca delle distinzioni pudiche tra laicità e laicismo era  ormai finita. Insomma, gli sforzi di molti laici deboli per esorcizzare l'agnosticismo e l'ateismo e fare della loro militanza un puro "metodo di dialogo" entro un limbo ideologico dove si dovrebbero elaborare per il legislatore politico soluzioni di compromesso tra una concezione del mondo e delle pratiche morali di valore perenne – come tale fondata su una rivelazione – e una concezione della posizione dell'uomo nel mondo fondata su accertamenti storici e verifiche sperimentali, nell'Italia ormai colonia del Vaticano, sono un'impresa che non ha prospettive di successo.

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2 Aprile 2010   |   articoli   |   Tags: