Laici del Pdl, serve più coraggio

Pubblicato da

di Alessandro Litta Modignani su l'Opinione


Renato Mannheimer ha finalmente presentato il suo sondaggio giovedì
scorso a Porta a Porta, quando la mezzanotte era passata da un pezzo.
Vespa ha tentato di liquidare sbrigativamente la questione, pilotando
con la consueta abilità la discussione altrove. Questi stessi dati sono
stati pubblicati ieri dal Corriere della Sera: due mezze colonne di
taglio basso, a pagina 23, sotto un titolo ambiguo ("Testamento
biologico? Uno su due non sa cos'è"). La notizia invece era un'altra, e
meritava un titolo in prima pagina: la maggioranza degli italiani è
favorevole all'eutanasia. Secondo il sondaggio di Mannheimer, infatti,
è "opportuno" introdurre l'eutanasia nel nostro ordinamento per il 65%
dei cittadini. Questa percentuale scende al 59% per il testamento
biologico, ma solo perché molti non sanno cos'è, spiega il guru dei
sondaggisti italiani. La "sospensione dei trattamenti", infine,
dovrebbe essere decisa dal paziente per il 47% degli intervistati, da
un familiare per il 22%, da un giudice per il 6% e dal medico per il
5%. Il totale fa 80%, contro un 20% che risponde: da nessuno.


Per l'ennesima volta, anche in questa circostanza l'Italia dimostra di essere molto, ma molto più laica del suo sistema politico. Del resto, lo si sapeva bene. E' appunto per questo che, nel corso degli ultimi mesi, i sondaggi d'opinione sul caso Englaro sono stati accuratamente evitati o occultati dai grandi mezzi di comunicazione. Monsignor Fisichella mente sapendo di mentire, quando afferma: "Sono convinto che gli italiani in stragrande maggioranza non possano condividere questa conclusione". Dati alla mano, è vero il contrario e Sua Eccellenza lo sa benissimo. E' davvero impressionante l'arroganza con la quale cattolici integralisti e gerarchie vaticane pretendono di farsi interpreti dell'opinione pubblica e di impedire che la legge dello Stato italiano venga applicata. Mentre i fondamentalisti dei partiti di opposizione sono in pieno fermento, con l'Udc e all'interno del Pd, la componente laica e liberale del PdL sembra non trovare la forza per uscire allo scoperto, se non a titolo individuale. Se si eccettuano le prese di posizione coraggiose ma isolate di Benedetto Della Vedova e Chiara Moroni, ben pochi sembrano essere i parlamentari di maggioranza disposti a dare battaglia per una questione di principio e di coscienza di tale portata. Eppure, proprio il sondaggio di cui abbiamo parlato dovrebbe spronarli a farsi interpreti di convinzioni e valori largamente diffusi nella società.

Lo stesso Berlusconi, ai tempi della vicenda di Terry Schiavo, si era apertamente espresso a favore dell'eutanasia, dunque certi eccessi di timidezza non sembrano trovare giustificazione, neppure in un malinteso senso dell'opportunismo. I laici del Pdl dovrebbero prendere esempio da Renzo Tondo, l'anticonformista presidente pidiellino del Friuli che si dichiara orgoglioso del suo conterraneo Beppino Englaro e si schiera senza esitare al suo fianco, per aiutarlo a superare il veto ostruzionistico opposto dalla Lombardia di Roberto Formigoni. Perché queste prese di posizione acquistino peso e significato, tuttavia, è necessario che non si limitino a quei pochi esponenti che vantano un passato liberale, radicale o socialista. E' il Pdl, nel suo insieme, che dovrebbe trovare la forza di aprire una discussione "senza rete" al proprio interno, per mettere la vita privata dei cittadini al riparo dalla cultura del divieto, della coercizione e dell'obbligo. Altrimenti, che Popolo della Libertà sarebbe?

21 Novembre 2008   |   articoli   |   Tags: