LA “STORIA DISONESTA” SI RIPETE

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Forse qualcuno ricorderà l’articolo con cui nel 2007 esposi le mie personali considerazioni

sull’ormai dimenticato episodio di Cosimo Mele (deputato dell’UDC sostenitore del family day); fa anzi riflettere che l’associazione per cui scrissi tale articolo e che (visti i suoi sviluppi direi: per mia fortuna) non mi ha più voluto tra le sue file, nonostante la “damnatio memoriae” che mi ha riservato, lo abbia gelosamente custodito nel suo sito ufficiale.

Equiparai quell’episodio alla nota canzone UNA STORIA DISONESTA di Stefano Rosso perché aldilà della questione di dettaglio, la dinamica dei fatti era la stessa medesima, salvo la figura “meno peggio” che fa il protagonista della canzone agli occhi di chi osserva il tutto.

Orbene la nostra “storia disonesta” si ripete, ma questa volta a Bruxselles per merito di un rappresentante ungherese membro del partito di Orban del quale è stato fondatore ed in cui ha ricoperto ruoli di primo piano.

Stiamo parlando di Jozsef Szajer: deputato europeo di estrema destra, omofobo, strenuo difensore della “famiglia tradizionale”, nonché intriso di quel tipico identitarismo che da qualche anno sta cercando di minare alla base l’Unione Europea.

Il personaggio in questione non è stato trovato con “entreneuse” e cocaina come accadde a Cosimo Mele all’hotel Flora di Roma, non è stato ritrovato al letto con un trans come accadde a Marrazzo, ma bensì è stato ritrovato a seguito di un’ispezione per violazione del lockdown in mezzo a un’orgia condita da extasy con altri 20 uomini dalla quale ha tentato di fuggire completamente nudo aggrappandosi ad una grondaia (conclusione grottesca di una vicenda già di per sé tragicomica).

In tutta franchezza non mi sento di aggiungere nulla a quanto già esposto dalla stampa, se non un paio di considerazioni di carattere “politico”.

La destra identitarista degli ultimi anni ha avuto come cavallo di battaglia nei confronti della cultura cosmopolita: la difesa della famiglia tradizionale nonché l’accusa di voler minare l’identità dei popoli e degli individui attraverso una strategia per la diffusione dell’edonismo per cui l’umanità verrebbe spinta ad un’orgia di piacere collettivo sconfinato (stile video “All the lovers” di Kylie Minogue) utilizzando rigorosamente contraccettivi per non riprodursi, diffondendo l’omosessualità e dimenticando l’imperativo supremo del “crescete e moltiplicatevi” (il tutto chiaramente architettato dalla sinistra e dal  Nuovo Ordine Mondiale).

Abbiamo “Giorgia” che si proclama “madre cristiana” che ha fatto un figlio fuori dal matrimonio, e guai a farglielo notare perché risponderebbe stizzita “Si faccia gli affari suoi”.

Abbiamo uno sbaciucchia-crocifissi come Salvini  che “fa il cristiano” nonostante il suo passato.

Potrei aggiungere numerosi esempi di medici obiettori che non praticano l’aborto nelle strutture pubbliche, ma vanno a praticarlo a pagamento nelle strutture private (ma su questo tema è meglio passare oltre perché è molto più pesante e complesso).

Mancava la ciliegina sulla torta di un “esponente estremo” omofobo dell’ormai nota “internazionale identitarista-sovranista” che partecipa ad un’orgia tra uomini.

Attenzione qui non si sta giudicando nessuno, perché dal versante da cui sto parlando tutti i suddetti atteggiamenti (con l’eccezione della questione obiettori) non avrebbero motivo alcuno di esser giudicati: la “gabbia” non è mica stata creata da questa parte della barricata, ma dall’altra dove sono schierati quelli che la barricata l’hanno effettivamente costruita e guarda caso adesso vi restano incastrati … “amor con amor si paga” !

L’unica cosa che avrebbe senso chiedere è un po’ di coerenza.

Ma a questo punto che senso ha chiedere coerenza ad una destra politica quando la coerenza non è più di casa neanche a sinistra ?

L’unica cosa che resta da fare è una sincera dedica musicale al Sig. Szajer: un bell’omaggio a firma del nostro “fu” Stefano Rosso.

Francesco Saverio Paoletti

3 Dicembre 2020   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , , ,