La Francia laicista si ribella [Messaggero]

Pubblicato da

Piazza Wojtyla a Notre Dame e la Francia laicista si ribella

PARIGI – Il Papa che voleva la pace semina zizzania
nel cuore di Parigi. Giovanni Paolo II darà oggi il
nome al grande sagrato di Notre Dame, che da
mezzogiorno si chiamerà Parvis Notre-Dame – place
Jean-Paul II, con grande disappunto di comunisti,
verdi, radicali e altri (numerosissimi in Francia)
paladini della laicità che hanno già annunciato
battaglia e manifestazioni di protesta.

 


L'innovazione toponomastica di una delle piazze più frequentate del
mondo (dodici milioni di turisti l'anno per miliardi
di foto e cartoline) è stata voluta – a sorpresa –
proprio dal sindaco Bertrand Delanoë, socialista e
omosessuale dichiarato, che pochi mesi fa aveva
inaugurato con non meno entusiasmo – e molti più
consensi – la place Dalida.
Per intitolare a Giovani Paolo II il sagrato della
cattedrale di Parigi, Delanoë era stato costretto lo
scorso 12 giugno a ricorrere al sostegno
dell'opposizione di centro destra al Consiglio
comunale, sfidando l'aperto e vibrato dissenso di
molti compagni di partito e di tutti i suoi alleati.
«E' al combattente per la pace, è al suo impegno
personale anche contro l'Aids che Parigi vuole rendere
omaggio» ha dichiarato ieri Delanoë cercando di
stemperare le polemiche alla vigilia di una cerimonia
che annuncia grandi bagarre davanti a Notre Dame.
Delanoë ha detto di voler salutare «l'apporto
storicamente importantissimo» di Giovanni Paolo II.
Per questo è venuto meno ad una regola che sino ad
oggi imponeva di attendere cinque anni dopo il decesso
di un personaggio prima di intitolargli una via o una
piazza di Parigi.
Immediato lo sdegno dei laici. Anche i più amici. Il
consigliere verde Denis Baupin non ha esitato a
chiedersi ieri cosa sarebbe successo se la stessa
piazza fosse stata intitolata ad un imam. Per Baupin
«sarebbe stato necessario il riconoscimento degli
errori della Chiesa cattolica», in particolare proprio
per la sua «evidente responsabilità» nella lotta
contro l'Aids.
Ancora più netta l'opposizione del verde Sylvain
Garel, secondo il quale Giovanni Paolo II «se fosse
stato ancora vivo, avrebbe dovuto comparire davanti al
Tribunale penale per complicità in crimini contro
l'umanità». Più temperati i radicali, che hanno
proposto per il sagrato l'ecumenica appellazione
«Esplanade des religions et de la conscience
universelle», ricordando che ai tempi della
Rivoluzione il sagrato della cattedrale era stato
«ribattezzato» Piazza della Ragione. Il sindaco non ha
però voluto sentire ragioni e ha sostenuto fino in
fondo la proposta dell'opposizione di centro destra,
che ha ringraziato per l'omaggio attribuito da Parigi
«a un grande uomo di pace».
Ma oggi davanti a Notre-Dame si rischia la guerra. Da
una parte Delanoë, che dedicherà la piazza a papa
Wojtyla accanto all'Arcivescovo di Parigi, monsignor
Vingt-Trois. L'invito ad applaudire è stato esteso a
tutti i «parrocchiani» e ai fedeli parigini.
Sull'altro fronte, si sono dati appuntamento per
protestare i verdi e svariate altre associazioni, tra
cui un collettivo autonominatosi «quelli che amano
l'amore». La federazione nazionale del Libero pensiero
ha invece deciso di estendere la lotta di là dal
sagrato e ha organizzato una manifestazione per il 7
ottobre sul tema «Parigi deve restare laica e
repubblicana».

Da Il Messaggero del 3/9/2006

4 Settembre 2006   |   articoli   |   Tags: