La fine del potere tampone

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In chimica viene definita “soluzione tampone” o “sistema tampone” una soluzione acquosa di alcune sostanze che hanno il potere di opporsi alle variazioni di pH dovute all’aggiunta di acidi o basi. Di “tamponarle” per l’appunto; queste variazioni sarebbero molto maggiori se aggiunte a una soluzione acquosa priva di sistema tampone.

Tralasciando tutti gli approfondimenti necessari a capire il fenomeno, si può semplificare al massimo il concetto in questo grafico di una titolazione di un sistema tampone. Nell’asse delle ascisse troviamo la quantità di acido aggiunta, in quello di ordinate i valori del pH a seguito dell’aggiunta.

La soluzione tampone qui mostrata è in grado di assicurare un pH stabile intorno al valore 9, se fossimo in presenza di soluzioni senza potere tampone il pH varierebbe sempre con la pendenza maggiore mostrata dal quadrato rosso.

Perché riteniamo questo concetto così importante? Perché i “meccanismi tampone” non sono solo un esercizio teorico o di laboratorio chimico, ma sono quelle che consentono l’omeostasi in tutti i sistemi biologici; ovvero quei meccanismi che garantiscono di recuperare il proprio stato di equilibrio dopo una perturbazione di questo. Sono meccanismi fondamentali per la vita, animale o vegetale che sia, e non riguardano solo il pH ma per tutti i parametri fisiologici (temperatura corporea, saturazione dell’ossigeno nel sangue, sostituzione delle cellule morte, riparazione dei danni epiteliali e così via).

Ma il meccanismo di omeostasi va oltre gli organismi viventi, riguarda anche gli ecosistemi stessi. Ricordate quando durante il lockdown per la Covid ci meravigliamo di veder tornare l’acqua dei canali di Venezia limpida? Semplicemente il meccanismo di omeostasi di quel sistema si era messo in moto e in poco tempo aveva cancellato l’inquinamento dovuto alle attività industriali e antropiche ripristinando la situazione di partenza.

Era una buona notizia, il sistema funzionava ancora nonostante decenni di inquinamento. Ma per quanto forti e complessi siano questi sistemi hanno dei limiti e prima o poi questi vengono raggiunti se si persiste nella perturbazione.

Il riscaldamento globale per cause antropiche[1] in atto (a cui la “Sesta estinzione di massa” è inevitabilmente collegata) comincia oggi a mostrare i suoi effetti pratici, tutti perfettamente teorizzati e preannunciati almeno fin dal 1972, nel primo rapporto del Club di Roma sull’impatto ambientale dell’uomo; ma a dirla tutta anche uno dei padri fondatori della chimica, Svante Arrhenius (1859-1927) aveva preannunciato con estrema precisione gli effetti dell’aumento della CO2 atmosferica sulla temperatura del pianeta.[2]

Eventi climatici estremi fra desertificazione e tornado, innalzamento del livello del mare, profughi climatici sempre più numerosi, esaurimento dell’acqua dolce per lo scioglimento dei ghiacciai, migrazioni di specie animali in zone non consuete con conseguenti conflitti con le specie autoctone, cambiamento delle culture vegetali (i vigneti nei deserti ce ne sono pochini), eccetera eccetera.

Il problema è che se stiamo cominciando a vedere con i nostri occhi queste cose, significa che siamo già al punto in cui il sistema tampone non funziona più. Gli effetti del riscaldamento globale d’ora in poi saranno sempre più rapidi, improvvisi e imprevedibili. Esattamente come il crollo del pH in una titolazione di una soluzione acquosa che ha finito il suo potere tampone. 


I nostri governanti continuano a litigare sulle concessioni balneari quando probabilmente la mappa delle coste italiane fra pochi decenni sarà completamente da ridisegnare; continuano a promuovere il consumo di vini italiani che probabilmente presto sarà impossibile ottenere ancora nei nostri territori; continuano a parlare del prezzo della benzina mentre per andare da Roma ad Ascoli con il treno ci vogliono 8 ore e in venti anni non si è spostato un solo cartone di materiale non deperibile dal trasporto su gomma a quello su rotaia e i Tir continuano a devastare le nostre strade con morti per incidenti e a distruggere il manto stradale con il loro enorme peso (peraltro percorrendo almeno la metà dei viaggi completamente vuoti).

Nel frattempo però, gli stessi governanti, fanno arrestare gli attivisti di No Extinction/Ultima Generazione che hanno il grave torto, pensate un po’, di far perdere tempo agli automobilisti che devono correre a lavorare o a prendere l’aereo per la vacanza.

Ma va tutto bene madama la marchesa, del resto anche per gli editori dei giornali progressisti (scusate il termine troppo ardito) il problema di questo paese sono i Lanzichenecchi nei treni – che roba, contessa! – e le testimonianze al congresso americano sugli Ufo (magari perché gli alieni si stanno preoccupando per l’istituzione del reato universale sulla Gpa e potrebbero decidere di invaderci, chissà!).

Al solito, sorridiamo amaramente. Però intanto la gente muore: 10 morti nell’alluvione delle Marche, 15 in quella dell’Emilia, almeno 3 nell’ultima in Lombardia e Veneto.

E cosa ci potrebbe fare il governo tu che fai polemica?

Alzare per precauzione l’argine di tutti fiumi e mettere a punto piani di evacuazione rapida nelle zone a rischio basandosi sugli studi idrogeologici lasciati da tempo nei cassetti. Ah già, anche fermare la cementificazione selvaggia.

Eh sì tu la fai facile, sei il solito tuttologo!

Già la colpa è nostra che facciamo i tuttologi, non di chi risponde di fronte ai morti di lavoro per il caldo eccessivi (muratori, asfaltatori, bikers) “Fatevi l’assicurazione!”.
La colpa è nostra, finché ci limitiamo a sorridere amaramente.

Alessandro Chiometti

[1] Come con i creazionisti e i no vax, abbiamo messo lo stop alla discussione con chi nega le evidenze scientifiche.

[2] Svante Arrhenius, all’inizio del XX secolo aveva stilato il suo prospetto di aumento della temperatura del pianeta in funzione dell’anidride carbonica in atmosfera (peraltro corretto) poi si era reso conto che per ottenere quella concentrazione la popolazione sarebbe dovuta essere di oltre cinque miliardi di individui e lo aveva messo da parte come esercizio teorico…

27 Luglio 2023   |   articoli, riflessioni   |   Tags: , , , ,