Ingerenze e condiscendenze [MicroMega]

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* Margherita Hack – sul quaderno di MicroMega "Il Papa oscurantista"

Papa Ratzinger, anzi l'emerito professor Ratzinger, è proprio l'esatto
contrario di quello che fu papa Giovanni XIII, il papa di origine
contadina, il papa dell'apertura, il papa padre amorevole.
Evidentemente non sempre la cultura accademica serve ad aprire
l'intelletto. Anche se il nostro cosiddetto Stato laico è sempre stato
anche troppo accondiscendente verso il Vaticano, ora si sta andando
oltre ogni limite. I privilegi di cui gode il Vaticano sono stati
efficacemente ricordati in un bell'articolo di Flores d'Arcais apparso
sull'Unità di qualche settimana fa, dal significativo titolo: «Chiagne
e fotte».


In questi mesi di regno ratzingeriano sono stati ribaditi i no alle unioni di fatto sia etero che omosessuali (vade retro satana!) e al testamento biologico, sono stati riaffermati la supremazia della fede sulla ricerca scientifica e l'obbligo di accettare una vita comunque sia, perché dono di Dio, anche se questo dono è una continua insopportabile tortura, sono ricominciati, con l'aiuto degli «atei devoti», gli attacchi alla legge 194 fino a definire assassine le donne costrette ad abortire eccetera.

Eppure sono dati obiettivi che indicano quanto siano diminuiti gli aborti da che è in vigore la 194. Ma con quale logica la Chiesa combatte l'aborto e, allo stesso tempo, si scaglia con altrettanto accanimento contro tutti i mezzi per evitare il concepimento: no al preservativo, anche se non usarlo significa esporsi al rischio dell'aids, no alla pillola contraccettiva, no a quella del giorno dopo, no a un aborto meno invasivo e traumatico, no a ogni forma di seria educazione sessuale. E ora l'ultima novità: rianimare un feto ancora vitale, anche contro la volontà della madre, per tirar su un povero individuo quasi certamente affetto da gravi problemi fisici e psichici. Quindi no alla ricerca sulle cellule staminali embrionali perché la vita di un embrione (che potrebbe averci già l'anima, anche se mi piacerebbe sapere che cosa sia davvero l'anima) è sacra, ma sì a esperimenti di rianimazione di un povero esserino, trattato come cavia, per donargli una vita da un futuro quanto mai incerto.

Quello che offende è vedere quanto poco si rispetti la volontà della donna, che è quella che dovrà affrontare tutte le difficoltà connesse con la nascita di un figlio non voluto, per il quale non si sente preparata psicologicamente o per problemi economici legati al proprio lavoro, e come pontifichino sulle sue decisioni uomini che non hanno nessuna conoscenza o esperienza dei problemi che una donna che decide di abortire affronta.

Come se non bastassero le polemiche sulla 194 e sulla ricerca sulle cellule staminali embrionali, sulle assurdità della legge 40 (su cui è opportunamente intervenuta la magistratura), c'è stata tutta una montatura sull'episodio dell'Università La Sapienza. Come ormai sanno anche i sassi, il rettore, senza nemmeno aspettare il parere del senato accademico, aveva invitato papa Ratzinger all'inaugurazione dell'anno accademico, addirittura a tenere la lezione magistrale. Molti docenti hanno ritenuto inopportuno questo invito e, come è loro diritto, hanno espresso il loro dissenso. È bastato questo perché si parlasse di pericoli di contestazione al papa, della necessità di mobilitare la polizia in sua difesa. Ora: un professore che tiene una lezione deve essere disposto ad accettare confronti, discussioni e contestazioni. E invece tutta la faccenda è stata gonfiata come se il papa corresse seri pericoli e fosse infine stato costretto a rinunciare alla cerimonia di apertura dell'anno accademico. Dovrebbe invece essere ben chiaro che il papa ha deciso liberamente di non partecipare, come liberamente i docenti e gli studenti che ritenevano inopportuno l'invito del rettore hanno espresso il loro parere, come si usa in ogni democrazia, che non c'è stata alcuna minaccia, ma solo l'espressione dell'opinione che l'inaugurazione dell'anno accademico dovrebbe essere l'occasione per fare un bilancio delle attività scientifiche e didattiche dell'università e che sarebbe meglio evitare inviti chiaramente di parte, soprattutto a persona che più volte ha ribadito la supremazia della fede sulla scienza, e di conseguenza anche il «giusto processo» subito da Galileo. La storia si ripete, oramai nessuno dubita che sia la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa, ma rimane questione di fede che l'embrione abbia l'anima e perciò si vietano ricerche che potrebbero portare a straordinari progressi nella cura di malattie a tutt'oggi inguaribili. I 67 della Sapienza non saranno processati. Ma hanno avuto severe critiche da laici e credenti, da politici di destra e di sinistra per avere semplicemente esercitato un loro sacrosanto diritto.

4 Marzo 2008   |   articoli   |   Tags: