Esenzione ICI alla Chiesa cattolica

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[AGGIORNATA]
In tempi di crisi economica e di tagli alle spese sociali
(sanitarie, scolastiche, e culturali in generale)
lo Stato italiano si permette il lusso di esentare dal
pagamento dell'ICI (Imposta Comunale sugli Immobili)
le proprietà immobiliari del clero cattolico, tutte, incluse
quelle dalle quali esso tragga benefici economici:
ma non c'è già l'8 per mille della dichiarazione dei redditi,
creato e mantenuto al fine di "sostentare il clero"??
 

Mercoledì 12 ottobre 2005 il Governo ha deciso di ritirare il provvedimento in discussione alla Camera con il quale, fra l'altro, veniva esentata dal pagamento dell'ICI la Chiesa cattolica anche per gli immobili in cui vengono esercitate attività commerciali.
Contro l'approvazione di tale normativa la "Consulta per la Libertà di Pensiero e la Laicità delle Istituzioni", costituita presso il Comune di Roma, aveva annunciato una campagna di protesta mediante la sottoscrizione di un Appello al Presidente della Repubblica.

Ora, in vista della  prossima riproposizione della stessa normativa, aggiornata con l'estensione di quel beneficio fiscale anche alle altre confessioni religiose,
la Consulta rinnova l'Appello al Presidente Ciampi invitando tutti i cittadini a sottoscriverlo  inviando per  la propria adesione, corredata di nome, cognome e indirizzo anagrafico completo a

consultalaicaroma@email.it

ovvero via posta ordinaria o fax a
Consulta Laica del Comune di Roma c/o Politiche della Multietnicità
Piazza Navona, 68 – 00186 Roma .
Tel 06.68307278-06.68307665 –
Fax 06.68307616

Per aderire all'Appello via e.mail potete fare un copia e incolla del testo e aggiungere, sotto la firma della Consulta, la parola "aderisco" con i vostri dati anagrafici completi dell'indirizzo di residenza.

***

Signor Presidente,

lo scorso 12 ottobre il Governo ha ritirato dalla  Camera dei Deputati, dopo che era stato già approvato al Senato, il Disegno di Legge di conversione del D.L. 17 agosto 2005 n. 163 recante disposizioni urgenti in materia di "infrastrutture" che all'art. 6 prevede l'estensione dell'esenzione dall'ICI agli immobili della Chiesa Cattolica anche ove si esercitino attività commerciali.

Abbiamo appreso però  che la stessa normativa, integrata con l'estensione dei medesimi benefici fiscali anche alle altre confessioni religiose, verrà ripresentata in tempi strettissimi per l'approvazione in Parlamento.

Riteniamo che in tale eventualità verrebbe violato il principio costituzionale della parità di diritti di tutti i cittadini, visto l'obbiettivo di privilegiare fiscalmente le confessioni religiose nei confronti di tutte le altre categorie imprenditoriali che esercitano le medesime attività commerciali.

Ma soprattutto temiamo che tale esenzione dall'ICI, che comporterà cospicue riduzioni di introiti nelle casse comunali in aggiunta ai già gravi tagli previsti per gli Enti locali dalla nuova finanziaria, verrà compensata con  nuove imposizioni a carico dei contribuenti.

Noi, firmatari di questo Appello, ci rivolgiamo quindi a Lei, quale garante e custode della Costituzione e anche come nostro "concittadino onorario" , invitandoLa a vigilare, come Suo costante e apprezzatissimo costume, affinché non si affermi la disparità di trattamento fra i cittadini e affinché vengano tutelati i valori della laicità dello Stato rispettando le esigenze religiose in altre forme e non con intollerabili privilegi.

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La notizia su:

La Stampa

Repubblica

11 Ottobre 2005   |   articoli   |   Tags: