E si credono assolti

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Puntualmente, quando la merda e l’odio che i mass media ci propongono in modo unificate mostrano i loro effetti concreti (in Usa con le sparatorie nelle scuole ad esempio, qui con gli omicidi per futili motivi in strada o fra le mura domestiche) il mass media buono, quello “liberal-ma-per-l’amor-di-dio-non-comunista” prova a tirarsi fuori e a ribadire la propria superiorità morale.

Ed eccola qua l’home page del principe dei giornali buoni d’Italia, repubblica.it, “il giorno dopo” l’ennesimo fatto di sangue che colpisce la nuova non-normalità italica, in un estate tranquillamente fuori controllo dal punto di vista climatico (ovunque) e (qui anche) democratico.

 

 

1) Oggi repubblica.it se lo ricorda, parliamo di uomini. E anche “questi” uomini hanno moglie e figli che, quando muoiono in tragedie assurde, si chiedono piangendo e disperandosi “perché?”. Gli altri giorni per i mass media non sono uomini ma, a seconda dei casi: immigrati, immigrati di seconda generazione, aspiranti italiani, immigrati più o meno integrati, musulmani, vu cumprà, irregolari, regolarizzati, rifugiati con documenti/senza documenti, etc.

Ma oggi no, oggi è bene dirlo che Alika era un uomo e, come spesso succede, un uomo ha anche una moglie. Ecco, qui si dimostra la grande democraticità di repubblica.it, in questi casi le mogli e i parenti, di qualunque tipologia di uomo si parli, non vanno lasciati in pace nel loro dolore per il tempo minimo necessario a metabolizzarlo decentemente. No.

La disperazione della moglie serve a fare audience e va quindi sbattuta in prima pagina. Lei e il suo grido umano di dolore che chiede: “Lo voglio vedere in faccia!”. Peccato che non abbia detto “Ci vorrebbe la pena di morte” sarebbe stato perfetto per l’articolo odierno dello sciacallo di turno.
Non sia mai che un mass media, importante per giunta, si comporti in modo responsabile. Se c’è una donna che ha perso il marito per strada per mano di un razzista, di un fascista, o di qualcun altro affetto da altre simili formi di demenza, va sbattuta in prima pagina. Lei e il suo dolore.

2) Video ripresi dai telefonini. Di un uomo che muore. Sfocati quel tanto che basta per non aver problemi con la privacy, hai visto mai. E magari (supponiamo… scusateci, ma non ci clicchiamo sopra) pubblicati con la scritta “attenzione le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità”.

Sciacalli dicevamo. Sciacalli che però quando sbranano il loro pasto si mettono il bavaglino per non sporcare la giacca di liberal-lino.

Che non sia mai che il più letto dei quotidiani sinceramente democratici italioti si ponga la domanda “Sarà il caso di mostrarle certe cose o andrebbero messe da parte per approfondimenti su specifici programmi di approfondimento e lasciare certo voyeurismo agli youtuber?”

E no, non si può, hai visto mai che si perdano click.

3) Arrivano le analisi di approfondimento. L’immancabile Don Qualunque che ci ricorda il male umano, l’odio, il razzismo, la rabbia. Forse, parafrasando l’analisi della società americana che Stephen King fa su Guns, è ancora troppo presto per parlare dei danni della cultura nichilista. Ma forse anche no, dipende dal commentatore. Ad ogni modo il primo doveroso contributo per ribadire l’etica superiore di repubblica.it è pubblicato.

4) Altro commento di approfondimento: l’intellettuale che ci parla della società. Oggi tocca a Chiara Valerio (ottima e simpatica scrittrice peraltro) che scopre con indignazione (ci fermiamo al titolo e all’occhiello lasciando il resto agli abbonati) che “gli spettatori” non sono stati in grado di fermare la violenza ma solo di filmare la scena.

A parte il fatto curioso è che lo scriva sullo stesso giornale che pubblica i filmati incriminati, la domanda che ci preme è: ma siamo davvero ridotti così male che ci chiediamo dov’era l’eroe?

Per carità il dovere civico, l’umanità, l’empatia e quant’altro. Ma mettetevi voi che avete così tanto coraggio (postumo, dietro la tastiera) in mezzo ad una lite, per strada o in discoteca di persone che si odiano davvero. E poi? Quando va male e invece degli encomi prendete la coltellata che doveva finire all’altro che succede?

Per carità, nessuno qui invita le persone a farsi gli affari propri, ci mancherebbe altro! Ma chiedersi “Perché nessuno è intervenuto?” (come fa oggi non certo solo la Valerio) ci pare totalmente fuori luogo. Quale dovrebbe essere la risposta? Bruce Wayne era in costume da bagno e Capitan America aveva lo scudo nella valigia che è andata persa all’aeroporto?

Ma cari leoni-moralizzatori da tastiera, ci vogliamo invece domandare dove cazzo sono i vari poliziotti di quartiere, i vigili dotati di taser, le security private che bisogna assumere anche per organizzare il concerto dello zecchino d’oro? Chi governa (liberal o reazionario che sia) si riempie la bocca con questi provvedimenti in ogni tornata elettorale, dirotta verso di queste i soldi pubblici… e poi? Dove sono queste forze dell’ordine? Magari in caserma perché non hanno la benzina?

Siamo al punto che invece di “La polizia dov’è?” ci chiediamo “Batman dov’è?”; siamo davvero ridotti così male?
La risposta è inevitabilmente sì. 

5) Link di rimando all’articolo originale. Qui gli uomini sono già finiti. Il morto era nigeriano l’aggressore è italiano. E come insegna l’esempio uomo morde cane, questa sì che è una notizia, giusto? Ma vi capiamo cari Gedi, è necessario… altrimenti il lettore potrebbe diventare troppo umano e magari cominciare a trovar di pessimo il vostro giornalis… no niente scusate, ci stava per uscire una parola grossa.

*) Bonus. Il tutto ovviamente condito sapientemente con le solite insopportabili pubblicità google-grande fratello che ci ricordano che ieri sera abbiamo parlato al telefono di un piatto doccia da montare in bagno. Ma c’è da capirli questi poveracci, sono un blog di sciacallaggio qualunque in cerca di soldi facili, mica l’home page del più importante giornale liberal-ma-per-l’amor-di-dio-non-comunista, giusto?

Poi succede di nuovo e ricomincia tutto da capo. Ecco come vanno le cose. (da Guns, S. King)

Alessandro Chiometti

 

30 Luglio 2022   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , , ,