DIVINO ORRORE (Primo Tempo)

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In quest'epoca in cui, tra le demenzialità imperanti, furoreggia pure quella del politically correct, il libro edito da Kaos ha, tra gli altri, il pregio della chiarezza sin dalla copertina:

“Occhio per occhio, dente per dente Gli orrori della “Bibbia” .

Massacri, stragi, omicidi, flagelli, vendette, maledizioni, stupri, incesti, morbosità, sadismi, crudeltà, efferatezze, in nome di Dio” [1].  

Affinché ognuna/o possa formarsi un proprio giudizio, offriamo, in questa  sede, una sintesi delle “perle” presenti nel Vecchio Testamento.

1)Massacri, stragi, omicidi.

“I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè, e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo (ebraico; NdA)” [2].

Avendo ammazzato per una “buona causa”, gli uccisori ebbero il giusto compenso morale da Mosè, che disse loro:

“Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione” [3].

Se non si aveva pietà nei confronti dei propri consanguinei, nel momento in cui smarrivano la “retta via”, che cosa potevano attendersi i popoli, che avevano “l'inverosimile torto” di abitare nella “Terra Promessa”?

“Marciarono dunque contro Madian come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi …

Gli israeliti fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli e depredarono tutto il loro bestiame, tutti i loro greggi e ogni loro bene; appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano …” [4].

Tutto questo, comunque, fu uno “zuccherino”, rispetto al trattamento riservato alle/agli abitanti di Gerico, dopo che, come è noto, le mura della città erano crollate al suono delle trombe dei sacerdoti israeliti:

“Votarono poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall'uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino i buoi, gli arieti e gli asini …

Incendiarono poi la città e quanto vi era; soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti  di rame e di ferro  deposero nel tesoro della casa del Signore” [5].

 

2)Flagelli, vendette, maledizioni.

A) Il posto d'onore tra i flagelli spetta sicuramente alle dieci piaghe, con le quali il Signore colpì gli Egiziani:

l'acqua del Nilo si tramutò in sangue, causando la morte di tutti i pesci e divenendo imbevibile;

tutte le rane d'Egitto morirono nelle case, nei cortili e nei campi, ammorbando tutto il Paese;

le zanzare infierirono sugli uomini e sulle bestie,

i mosconi devastarono tutto il territorio;

morirono tutti i cavalli, gli asini, i cammelli, i buoi e le pecore degli Egiziani, mentre si salvarono tutti gli animali degli Israeliti;

la fuliggine di fornace, lanciata in aria da Mosè al cospetto del Faraone, produsse ulcere pustolose agli uomini ed agli animali;

una grandinata violentissima colpì uomini, bestie ed alberi in tutte le campagne dell'Egitto;

innumeri cavallette divorarono ogni erba ed ogni frutto;

dense tenebre avvolsero gli Egiziani, ma non gli Israeliti, per tre giorni.

Forse, è l'attuale sensibilità nei confronti degli animali la sorgente dello stupore provato nel leggere come gli stessi siano stati, a volte, vittime incolpevoli della furia divina, altre volte spietati esecutori delle terribili punizioni escogitate da Dio.

Sicuramente, non vi è bisogno di vivere nel XXI secolo, per rimanere scossi di fronte alla decima piaga:

“A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame.

Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché non c'era casa dove non vi fosse un morto” [6].

Essendo in questo caso superfluo ogni commento, vogliamo evidenziare l'indiscutibile democraticità dell'agire divino, che non risparmiò pene atroci al Suo popolo eletto, quando, stanco del viaggio, osò lamentarsi sia di Mosè, sia, addirittura, di Dio:

“Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e un gran numero d' israeliti morì” [7]. 

B) Riguardo alle vendette, conviene lasciare la parola direttamente all'Altissimo:

“Farò in mezzo a te (al popolo israelita; NdA) quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli.

Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli, e i figli divoreranno i padri … Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni, e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi.

Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi vendicherò …” [8].

C) Tra le maledizioni, spicca sicuramente la seguente, sia perché occupa più di una pagina, sia perché è di una meticolosità concepibile solo da una mente divina:

“… Sarai maledetto nella città e maledetto nella campagna.

Maledette saranno la tua cesta e la tua madia.

Maledetto sarà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche  e i nati delle tue pecore.

… Il Signore ti colpirà con la consunzione, con la febbre, con l'infiammazione, con l'arsura, con la siccità, il carbonchio e la ruggine, che ti perseguiteranno finché tu non sia perito …” [9].

3)Stupri, incesti, morbosità.

A) La storia di una donna, di cui, peraltro, non viene detto neppure come si chiamasse, lascia sconvolti non solo per la crudeltà e la vigliaccheria maschile di cui è intessuta, ma anche per la sua insensatezza.

Ella fu presa come concubina da un Levita; essendo in viaggio, furono ospitati da un vecchio della città di Gabaa, ma gli abitanti circondarono la casa, perché volevano abusare del Levita.

Il vecchio, per salvare l'ospite, offrì loro la propria figlia vergine, ma essi rifiutarono ed insistettero con la loro richiesta, finché:

“… il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro.

Essi la presero e abusarono di lei  tutta la notte fino al mattino …

Il suo padrone si alzò alla mattina … la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.

Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per tutto il territorio d'Israele” [10].

E la Giustizia trionfò!

B) Lo stesso Dio, che uccise Onan, perché disperdeva il proprio seme,  dopo essersi unito alla cognata, rimasta vedova, non trovò nulla da ridire  di fronte a questa vicenda:

“Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme con le  due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una caverna  con le sue due figlie.

… Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a  coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né  quando essa si  coricò, né quando essa si alzò” [11].

La notte successiva, l'operazione venne ripetuta dalla sorella minore:

“Così le due figlie di Lot concepirono dal loro padre.

La maggiore concepì un figlio e lo chiamò Moab.

Costui è il padre dei Moabiti che esistono fino ad oggi.

Anche la più piccola partorì un figlio e lo chiamò “Figlio del mio popolo”.

Costui è il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi” [12].

come si può constatare, la concezione e la prassi dei “due pesi, due misure” non sono né recenti, né solo italiane, ma hanno, addirittura,  un'origine “divina” e, pertanto, una portata universale

 

Valerio Bruschini

(note sul sito dell'autore: la terra di nessuno)

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