Dark Skies

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Aiuto, tornano gli alieni, quelli cattivi, anzi cattivissimi.

Non quelli che si presentano con una flotta galattica al loro fianco, ma quelli subdoli che risultano invisibili ai più ma che intanto tormentano la famiglia media americana.

dark skiesCome se questa non avesse già abbastanza problemi con la crisi economica, per giunta!

Il regista Scott Stewart, che alle spalle ha solo un paio di lungometraggi tra cui il dimenticabile “Legion” dimostra stavolta di aver per lo meno capito i trucchi con cui creare suspence in sala, anche se in realtà la trama è ben più che scontata.

Sul tema è difficile essere originali, dopo Spielberg e i suoi “Incontri ravvicinati del terzo tipo” si era praticamente detto tutto; qualcosa in più in chiave complottista avevano aggiunto gli x-files in tv e al cinema; un’ultima idea originale ce l’avevano avuta i produttori de “il quarto tipo” anche se la diffusione di notizie false per far passare per vera una storia inventata gli era costata multe salatissime (rileggere la nostra recensione per approfondimenti). Insomma sulle alien abduction è difficile presentare qualcosa di nuovo.

Scott Stewart ci prova, prendendo un po’ spunto da “paranormal activity”. La trama vede una classica famiglia americana con Josh Hamilton e Keri Russel nella parte di papà e mamma che devono fronteggiare l’interessamento alieno alla loro famiglia. Dopo i primi “ma non è possibile” l’evidenza dei fatti è così chiara che convincerebbe anche il presidente di un’associazione di scettici, così chiedono l’aiuto di un esperto rintracciato sul web di contatti alieni. Quest’esperto, J.K. Simmons, si rivela utile solo a spiegargli che non c’è niente da fare quando gli alieni (i “grigi”) ti prendono di mira. Quindi arriva la parte più ridicola del film con loro che si chiudono in casa barricando le finestre con le tavole di legno neanche si trattasse di un invasione di zombie!

Ovviamente queste non servono, come non serve il cane lupo “aggressivo” che merita una menzione per la parte canina più breve e più inutile della storia del cinema; gli alieni arrivano prendono uno dei loro due figli e se ne vanno.

Finale triste, con la radiolina del fratellino in cui si sente ancora la voce del povero fratello maggiore rapito (citazione per “1408”?).

Insomma tirando le somme, un fantahorror discretamente gustabile senza aspettarsi niente di troppo originale.

 

J. Mnemonic

 

14 Novembre 2013   |   articoli, recensioni   |   Tags: , , , ,