DALLAPOSTASIASSOLTO

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Non ce ne vorrà dall’alto dei cieli a cui è stato innalzato il caro vecchio Lucio (ai cantanti si dà del tu a prescindere) se storpiamo il titolo di uno dei suoi album più venduti per definire la situazione paradossale che si è venuta a creare dopo la sua morte improvvisa. La Chiesa cattolica ha concesso di celebrare i funerali di Lucio Dalla nei suoi luoghi sacri nonostante fosse notoriamente un omosessuale. Ciò perché, pare, Lucio non ha fatto coming out, vivendo la sua “malattia” (perché per la Chiesa l’omosessualità è una malattia) in forma privata: non ostentandola non si è contrapposto alla dottrina. Plausibile, fatto sta che di fronte ad altre chiese negate per funerali di persone omosessuali il tutto puzza di ipocrisia lontano un miglio… Sarà che di fronte alla morte di una persona tanto amata un clamoroso rifiuto avrebbe fatto crollare ulteriormente l’immagine di Sacra Romana Chiesa?

Di sicuro c’è il fatto che, come consuetudine, si usano due pesi e due misure e che è molto più facile rifiutare i funerali in Chiesa a un poveraccio omosessuale sconosciuto che a Lucio Dalla. Dalla era un convinto credente, lo sappiamo tutti, nessuno lo mette in dubbio e nessuno ha mai pensato di fare di lui una bandiera anticlericale; tuttavia egli era anche un libero pensatore e irrideva spesso (soprattutto nei suoi pezzi a cavallo degli anni 70 e 80) i benpensanti e gli ipocriti. Figura difficile da catalogare. Di sinistra? Libertario? Anarchico?

Era cattolico ed era anche omosessuale, fortunatamente in tempi recenti ha dichiarato di non esser mai stato comunista altrimenti era fin troppo facile accomunarlo alla corrente vendoliana della sinistra. In questo paese essere credenti non cattolici è un problema quasi quanto essere atei, quindi capiamo l’ostinazione di alcuni a volersi definire cattolici anche quando si è palesemente in contrasto con la dottrina. Del resto non sarà mica un caso se il sito Pontifex ha definito Dalla “ottimo cantante, pessimo cristiano”.

Tuttavia, pur rispettando il dolore delle persone a lui vicine certe cose non riusciamo a capirle. Non riusciamo a capire come si faccia a convivere con una persona ed accettare di essere presentato al funerale come “il collaboratore di Lucio Dalla” tanto per fare un esempio. “Fatevi i cavoli vostri” tuonerà qualcuno. Certo… il problema è che i diritti civili sono “cavoli nostri” ed è giusto sottolineare che l’eredità di Dalla (diritti sulle canzoni compresi) andrà a parenti lontani – fino al sesto grado – o se questi non si troveranno allo Stato.

Il convivente non avrà diritto a un centesimo di euro. Ora ci chiediamo: è o non è la cultura cattolica la maggiore responsabile dell’assenza di questi diritti nel nostro paese? Se la risposta è sì, come noi riteniamo che sia, sembra evidente che alcuni omosessuali soffrano di una sorta di sindrome di Stoccolma nei confronti di chi quotidianamente li priva dei loro diritti. E attenzione, qui non c’entra niente il credere o non credere. Si può benissimo credere in dio e non essere cattolici. La scoperta dell’acqua calda dirà qualcuno… e ha ragione. Peccato che nel nostro paese l’acqua calda, in termini di autocoscienza e coerenza intellettuale è ad anni luce dal venire. «Dio o chi per lui sta cercando di dividerci, di farci del male, di farci annegare… Com’è profondo il mare…»

Alessandro Chiometti

6 Marzo 2012   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , , ,