Ci sono scheletri e SCHELETRI

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Non fa certo piacere tornare a casa all’una di notte stanco per il lavoro e trovare una mail di qualcuno che ti avvisa di aver trovato il tuo nome su un sito confessionale (un sito dei tuoi avversari ideologici) insieme a quello di altri dissidenti che hanno militato con te in un’associazione laica.

Corro sulla pagina in questione e mi ritrovo di fronte ad un ampio resoconto di tutto quello che è accaduto nell’UAAR: dai fatti personali alle beghe interne, il tutto con vari commenti (compresi quelli di chi per l’occasione fa finta professarsi non credente).

 

In tutta sincerità, a parte l’impatto iniziale, non è che la cosa mi abbia stupito più di tanto: era assai difficile che la faida da “scuola media” a cui ho assistito nell’ultimo biennio (e nella quale volente o nolente sono stato coinvolto) all’interno dell’UAAR non travalicasse i limiti dell’associazione e che prima o poi in qualche modo non arrivasse a qualche nostro avversario ideologico che l’avrebbe gonfiata come un pallone ed utilizzata per attaccare l’organizzazione in cui ho militato per quasi dieci anni, il tutto non certo per spirito di solidarietà nei miei confronti o nei confronti degli altri soci che sono stati epurati.

Come ha giustamente osservato qualcuno: quando si nasconde la mondezza (e non la si nasconde neppure troppo bene) un conto è se la nota un amico, ben altra cosa è se la nota qualcuno che amico non è.

 

Ma dato che sono stato uno di quelli che hanno sospeso la propria militanza attiva a causa di quella che considero una pessima gestione clientelare dell’UAAR nata dalle velleità del segretario e dei suoi accoliti, non mi si potrà certo accusare di essere “di parte” se mi permetterò di esprimere le mie osservazioni nei confronti di questi confessionalisti che si autodefiniscono “razionalisti” a cui negli ultimi giorni si è aggiunta un'altra associazione confessionale che è addirittura arrivata a chiedere lo scioglimento dell’UAAR.

Premesso che lo scioglimento dell’UAAR è già previsto nel suo statuto per il giorno in cui saranno stati raggiunti determinati scopi, mi permetto di evidenziare che non mi sto neanche preoccupando troppo di difendere l’associazione in cui ho militato (anche perché suppongo che l’associazione sappia benissimo farlo da sola, nonostante sia retta da quella che considero un’opinabile dirigenza), ma piuttosto di difendere gli schieramenti.

Facciano quindi attenzione i signori dell’UCCR a scagliare la prima pietra (come ammoniva una certa icona della loro cosmogonia) per beghe in casa UAAR, perché a questo punto (anche se in qualità di dissidente del loro avversario) mi sento autorizzato a rispondere scagliando un asteroide.

 

Analizziamo quindi la circostanza partendo da una considerazione ironica.

Se qualcuno va a cercare l’opportuna pagina web, troverà una delle Leggi di Murphy applicate all’UAAR che inserii nel sito del circolo di Roma quando ero coordinatore, la quale afferma: “Per il solo fatto che sei in un circolo UAAR non significa che gli Italiani diventino improvvisamente organizzati, rispettosi dei ruoli o che acquistino ordine mentale e capacità di lavorare in squadra.”

Evidentemente già all’epoca si era coscienti delle fallacità dell’animo umano al punto da farci dell’ironia, e già questo dovrebbe invitare a considerare che nulla di quanto è riportato nel sito dell’UCCR (e dei relativi blog da cui quelle notizie sono trapelate) costituirebbe chissà quale scandalosa notizia per chi è davvero razionalista perché sa bene come si evolvono i rapporti tra persone e che “non esistono innocenti, ma solo diversi gradi di responsabilità”.

In altre parole in casa UAAR è semplicemente vietato essere in disaccordo con il capo.

Cosa c’è di tanto scandaloso che non accada già in ogni luogo di lavoro e (meglio mi sento) presso la monarchia teocratica assoluta di Via della Conciliazione ?

 

A parte normali dinamiche di gruppo degenerate in faide da post-adolescenti, cosa è successo nell’UAAR ? … Semplicemente che un’associazione nata su principi democratici sia scaduta in una struttura padronale e che (di conseguenza) il sottoscritto ed altri soci hanno ben pensato di evitare di perdervi altro tempo: chi (come me) per scelta, chi perché espulso.

Nessuno ha registrato scandali sulle cronache nazionali o internazionali, anche perché non credo che tali notizie siano di qualche interesse per le agenzie di stampa.

Solo io e diversi altri membri abbiamo collezionato qualche “piccolo schifoso ricordo in più”, ma la cosa si ferma qui.

Si tenga conto che io sono ancora regolarmente iscritto pur non condividendo il comportamento dell’attuale dirigenza UAAR e svolgo la mia militanza attiva per altre organizzazioni come CIVILTA' LAICA sicuramente più piccole ma con una dirigenza di gran lunga più saggia ed intelligente.

Per il resto non ho chiesto la solidarietà o il supporto dell’UCCR per le nostre vicende interne e non li desidero affatto, anche perché conoscendo bene l’animo umano ed in particolare quello degli stessi Italiani, non creda la suddetta associazione di "confessionali razionalisti" di essere scevra dalle stesse dinamiche (che magari sono già accadute ma che qualcuno ha tenuto ben nascoste, mentre nell’UAAR non abbiamo problemi ad ammettere che ci siano state).

 

Passando dalle singole associazioni rappresentative agli schieramenti di cui le stesse fanno parte, mi sembra opportuno ricordare che per le faide in casa laica non è stato assassinato nessun comandante delle guardie svizzere (anche perché associazioni come l’UAAR non ne hanno, sebbene qualche socio zelante ogni tanto ami improvvisarsi tale senza che gli sia stato chiesto), non è stato avvelenato nessun rappresentante associativo facendo passare il tutto come un incidente (anche perché dalle nostre parti sarebbe possibile fare l’autopsia al suo cadavere e determinarne le vere cause del decesso), non sono stati impiccati banchieri sotto il Ponte dei Frati Neri e non sono state fatte volare dall’ultimo piano le relative segretarie e men che mai non sono state fatte sparire nel nulla figlie degli associati.

Mi permetto di evidenziare che i suddetti fatti eclatanti sono solo la punta di un iceberg.

Sul fronte laico siamo ancora dilettanti: ci vuole ben altro per competere con certi “mostri sacri”.

 

Si badi bene che mi sono soffermato alle beghe interne, perché se andassi avanti potrei invitare tutti a considerare che dalle nostre parti nessuno ha mai imbastito istruzioni operative redatte in latino per coprire sistematicamente i pedofili, le associazioni laiche non hanno mai spostato capitali in ogni parte del mondo senza alcun controllo per gli scopi più loschi (anche perché di capitali ne abbiamo ancor meno che di guardie svizzere), le associazioni laiche non detengono il 25% del patrimonio immobiliare della capitale sfrattando a piacimento i locatari dopo averli circuiti con espedienti legali di basso profilo, non si preoccupano di far seppellire boss della malavita all’interno delle proprie sedi, non propagandano l’omofobia e non hanno mai proclamato eroi degli emeriti mascalzoni che si sono macchiati anche di crimini contro l’umanità.

 

Vero è che alcuni ex soci espulsi dall’UAAR hanno pensato di interpellare dei legali (e vedremo cosa accadrà), ma vorrei ricordare che poche settimane fa il capo della chiesa cattolica è stato denunciato alla corte internazionale dell’Aja da due avvocati tedeschi facenti parte di una corrente religiosa di minoranza.

Non basta: anche se buona parte dei suoi dirigenti e dei suoi probiviri ogni tanto (per distrazione ?) fanno finta di dimenticarsene, l’UAAR contempla tra le proprie tesi la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: documento mai sottoscritto dal Vaticano nonostante i monarchi che ne occupano il trono lo sbandierino ai quattro venti quando gli fa più comodo.

 

Mi fermo qui anche se l’elenco dei misfatti in casa confessionale potrebbe essere infinitamente più ampio, ma purtroppo gli spazi a disposizione sul web sono di capacità ridotta per ospitare una tale mole di dati.

Posso solo osservare che (come al solito) il passatempo preferito dell’alce è quello di dare del cornuto all’orso !

 

Circa l’UAAR non credo che tutta questa vicenda metterà in guardia il segretario sul costo politico e di immagine costituito da determinati comportamenti che egli stesso ha assunto o ha favorito.

Del resto, per chi ha una determinata concezione della dirigenza associativa, la salute della struttura che presiede non sempre è il primo obiettivo (però anche in questo caso la storia passata o recente ci insegna che sul fronte confessionale le cose non stanno in modo diverso: anzi ! … con la differenza sostanziale che in casa UAAR esisterebbero anche elezioni democratiche per sbarazzarsi di certi personaggi, mentre nelle realtà confessionali non ne ho mai viste).

Detto ciò sono convinto che nell’UAAR il problema dei rapporti con una dirigenza autocratica e alquanto maldestra esista e vada prima o poi risolto, ma non abbiamo certo bisogno dell’aiuto confessionale per questo.

 

Di conseguenza, se dal fronte confessionale c’è chi denuncia l’UAAR per mere beghe interne già segnalate dai propri associati e a questo si aggiunge qualcuno che vorrebbe sciogliere la nostra associazione per altre questioni che non sto neppure ad analizzare, si pensi prima a sciogliere determinate realtà religiose che non hanno mai riconosciuto i diritti umani e che si fanno elargire copiose somme di denaro dallo stato italiano per il solo fatto che hanno deciso di credere in una loro personale divinità (ed in base a quella tentano di imporre: al resto del paese regole e dettami su non ben definiti principi identitari, ai rappresentanti parlamentari posizioni che ledono i diritti fondamentali di chi cattolico non è), dato che le beghe interne di quelle realtà fanno parlare i giornali di mezzo pianeta.

 

Ma per quanto riguarda l’UCCR e tutto ciò che rappresenta, ci vuole un bel coraggio ed una bella confusione anatomica per cercare “scheletri di topo” nell’armadio degli avversari, quando nel proprio armadio si hanno “scheletri di dinosauro”.

E se in questo caso specifico nell’armadio di casa UAAR io rappresento lo scheletro di uno di quei topi (ben fiero di esserlo), può stare tranquillo “qualcuno” che non mi sono certo dimenticato degli scheletri di dinosauro nascosti nell’armadio di quella casa della quale l’UCCR ed altre organizzazioni confessionali sono solo una finestra … né mai me ne dimenticherò !

 

Francesco Saverio Paoletti (ex membro del CC ed ex coordinatore del circolo UAAR di Roma)

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