Apes Revolution

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[voto: 6.3/10]

[attenzione: spoiler inside]

In questa estate in cui è arrivato finalmente un po’ di caldo esce nei cinema il secondo capitolo del reboot del Pianeta delle scimmie, il titolo della nuova pellicola è Apes Revolution lasciato una volta tanto in lingua originale invece di optare improbabili traduzioni.

PLANET-APES_70x100_TEASERIl film originale con Charlton Heston del 1968 ha lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema, i quattro sequel (l’ultimo nel 1973) compongono una saga per appassionati di indubbio valore.

Nel 2001 Tim Burton aveva girato un remake che aveva suscitato pareri contrapposti, personalmente non ci era dispiaciuto anche se il finale era un po’ confuso e non si destreggiava bene con i concetti dello spazio-tempo.

Il primo capitolo dell’attuale reboot invece è del 2011 e gli applausi erano stati pressoché unanimi, in effetti “L’alba del pianeta delle scimmie” si legava molto bene addirittura come prequel dell’originale del 1969 e suscitava inquietanti interrogativi sui limiti della scienza e sull’umanità dei primati.

Diciamo subito invece che Apes Revolution è un po’ deludente e molto prevedibile. Dopo il diffondersi del virus letale per la razza umana che chiudeva il capitolo precedente gli scontri successivi hanno fatto il resto portando la razza umana sull’orlo dell’estinzione. Una comunità di umani sopravvive a San Francisco, luogo nel quale le scimmie evolutesi grazie all’intervento della scienza umana hanno trovato alloggio nelle foreste intorno alla città.

Quando gli umani cercano di mettere nuovamente in funzione la diga che potrebbe dar energia alla città le due comunità entrano a contatto. Inutile dire che le incomprensioni fra le due specie diverse non consentono una tranquilla convivenza, tant’è vero che se fosse per il capo della comunità umana (Gary Oldman) si andrebbe subito in guerra per sterminarle. Se non fosse che il suo ingegnere Malcolm (Jason Clarcke) ha visto in Cesare, leader indiscusso dei primati una possibilità di dialogo e chiede del tempo per convincerlo.

Ma anche nella comunità dei primati ci sono contrasti e lotte per il potere, Koba, scimpanzè torturato in nome della scienza, non tollera che Cesare parli con gli umani e addirittura li aiuti nel loro intento di far funzionare la diga. Complotta contro di lui e arriva a cercare di assassinarlo facendo ricadere la colpa sugli umani. La guerra è inevitabile, le scimmie sembrano avere la meglio ma Cesare si rimette in tempo per la resa dei conti con Koba.

Il film come dicevamo è apprezzabile nel mostrare come le due comunità, umani e scimmie, siano speculari e a non cadere nella banalità di mostrare scimmie buone e umani cattivi (o viceversa che sarebbe stato ancora più banale) ma è molto prevedibile e privo di reali colpi di scena. Le due ore risultano così un tempo forse un po’ troppo lungo per un film che di certo non vuol certo essere l’ultimo della serie.

 

J. Mnemonic

 

13 Agosto 2014   |   articoli, recensioni   |   Tags: , , ,