ANTIDARWIN UN CREAZIONISTA TRA GLI SCIENZATI [Repubblica]

Pubblicato da

Piergiorgio Odifreddi su La Repubblica del 22/12/2009

Secondo il Decreto legislativo del4 giugno 2003 sul "Riordino del
Consiglio Nazionale delle Ricerche", il Cnr è «Ente pubblico nazionale
con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e
valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo
delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico,
tecnologico, economico e sociale del Paese, perseguendo l' integrazione
di disciplinee tecnologie diffusive ed innovative anche attraverso
accordi di collaborazione e programmi integrati». Alcune vicende di
queste settimane gettano però un' ombra su questa elevata dichiarazione
d' intenti relativa alla massima istituzione pubblica di ricerca del
nostro paese. Ci si è accorti, infatti, che dal 2004 il ruolo di
vicepresidente del Cnr è ricoperto, per decisione del presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi e su proposta del ministro dell'
Istruzione, dell' Università e della Ricerca, all' epoca Letizia
Moratti, da un candidato sorprendentemente fuori luogo: Roberto De
Mattei, professore associato di Storia del Cristianesimo e della Chiesa
alla privata Università europea di Roma, direttore del mensile Radici
cristiane, dirigente di Alleanza Cattolica e consigliere dell' allora
vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini per le questioni
internazionali. De Mattei ha agito discretamente fino agli inizi di
quest' anno, quando è uscito allo scoperto con «un workshop promosso a
Roma il 23 febbraio 2009 dalla vice presidenza del Cnr, per offrire un
contributo scientifico al dibattito in corso nell' anno darwiniano», di
cui sono appena usciti gli atti intitolati Evoluzionismo: il tramonto
di una ipotesi, a cura dello stesso De Mattei (Cantagalli, 2009).


n
tal modo il nostro massimo ente pubblico di ricerca scientifica si è
trovato schierato, suo malgrado, a fianco dei creazionisti più retrivi,
nel più ufficiale atto anti evoluzionista dopo il Decreto legislativo
del 18 febbraio 2004 con cui la signora Moratti abolì l' insegnamento
dell' evoluzionismo nelle scuole medie, poi parzialmente rientrato a
causa della protesta popolare guidata dai due premi Nobel per la
medicina Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco. Leggere gli atti del
suo convegno o discutere col professor De Mattei è un' esperienza
sconcertante: in contrapposizione ai suoi modi raffinati e gentili, le
sue affermazioni sono infatti una vera e propria summa della
disinformazione più grossolana e presuntuosa a proposito di Darwin, del
darwinismo e della scienza. Niente di male, ovviamente, se non fosse
che queste affermazioni vengono appunto dal vicepresidente del Cnr, che
per l' articolo 4 del regolamento, «ha compiti di indirizzo e
programmazione generale dell' attività dell' Ente». E ci si può
domandare che indirizzo o programmazione possano mai venire da chi
confonde l' evoluzionismo con una teoria su «la nascita e la
trasformazione dell' universo da una materia primordiale», includendovi
esplicitamente due supposti «problemi senza risposta»: quello fisico
dell' origine dell' universo (mai sentito parlare del Big Bang?) e
quello chimico dell' origine della vita, nessuno dei quali ha
ovviamente nulla a che vedere con la teoria biologica di Darwin, che si
interessa di come la vita si è evoluta sulla Terra una volta che abbia
avuto origine. Ancor meno hanno a che vedere con l' evoluzionismo la
teoria di Marx e la pratica di Hitler, non più di quanto non l' abbia
con la religione il fatto che il primo era ebreo e il secondo
cattolico. Hanno invece molto a che vedere con il darwinismo obiezioni
quali gli anelli mancanti o gli organi complessi, e infatti Darwin
dedicò ben due terzi de L' origine delle specie a rispondere a esse:
fatica sprecata, ovviamente, visto che né De Mattei né gli anti
evoluzionisti come lui si sono mai degnati di leggerlo e di studiarlo,
limitandosia criticarlo senza conoscerlo. Quando poi De Mattei e i suoi
sodali arrivano a scrivere e dire che la Terra non ha qualche miliardo,
ma solo qualche milione di anni, o che i dinosauri sono scomparsi non
sessanta milioni, ma poche migliaia di anni fa, o che le specie sono
state create immutabili dal Creatore, non si può che lasciarli andare
per la loro strada, ma ci si deve domandare come sia mai stato
possibile che questa strada passasse per il Cnr. E viene il sospetto
che la nomina a vicepresidente di De Mattei nel 2004,e la sua
riconferma nel 2008, non siano state altro che dei riusciti tentativi
di infiltrazione fondamentalista e antiscientista dell' Ente, così come
le vicende di un paio d' anni fa relative alla nomina del presidente
del Cnr sono state un analogo, ma questa volta fallito, tentativo di
boicottaggio. Per chi non lo ricordasse, l' attuale presidente è stato
nominato da Romano Prodi il 21 dicembre 2007, su proposta dell' allora
ministro per l' Università e la Ricerca Fabio Mussi, che dichiarò di
«aver usato, senza essere obbligato dalla legge, i comitati di ricerca
che hanno presentato una terna di nomi: in tal modo è stato sottratto
alla politica il potere unilaterale di scelta». Questa cadde sul fisico
Luciano Maiani, ma il 16 gennaio 2008 la sua nomina fu bloccata in
Senato perché il candidato aveva firmato l' appello dei 67 professori
della Sapienza contro la presenza del Papa all' inaugurazione dell'
anno accademico, in protesta per le posizioni su Galileo espresse da
Joseph Ratzinger in una precedente visita da cardinale. La nomina di
Maiani fu comunque ratificata il 30 gennaio in commissione al Senato,
dove l' opposizione di centrodestra non partecipò al voto, e il giorno
dopo alla Camera. Ma il 7 febbraio l' onorevole del Pdl Gabriella
Carlucci, membro della commissione Cultura a Montecitorio, aprì un
altro fronte con una lettera a Prodi, negando che Maiani fosse «un
fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali», e
affermando invece che egli aveva semplicemente «avuto la fortuna di
lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (premio Nobel
per la Fisica nel 1979) con il quale pubblicò l' unico suo lavoro degno
di interesse. Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì, visto che
nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a
Cabibbo, Parisi e Petronzio) dove confusero particelle elementari di
proprietà fisiche diverse». L' ex soubrette, di cui fino ad allora non
si conosceva nessun background scientifico, aggiunse per buona misura
un commento sulla «tanto pubblicizzata scuola romana della Sapienza: i
famosi "eredi di Fermi" che ancora non hanno prodotto nulla di
scientificamente rilevante, ma che sono molto abili nel procurarsi
posizioni di potere». Il 14 febbraio Glashow le rispose per le rime,
difendendo Maiani e ricordando a Carlucci che «agli occhi di un
ricercatore straniero, se c' è qualcosa che può danneggiare l' immagine
delle istituzioni scientifiche del paeseè proprio la volgaritàe la
falsità di questi tentativi di denigrazione di alcuni degli scienziati
italiani più distinti». Lo scambio continuò, con Carlucci che domandava
come mai Maiani e i suoi amici non avessero allora vinto il premio
Nobel, e Glashow che spiegava pazientemente che «ci sono molti più
candidati che premi». Il colmo del surreale fu toccato il 28 febbraio,
quando Carlucci pubblicò sul suo blog l' articolo che la turbava,
intitolato Il mesone vettore 3014 MeV è il Psi-charm il WO ?, di cui
ovviamente non poteva capire una parola. E il 6 marzo rivelò chi l'
aveva imbeccata, scrivendo che la vicenda in questione «tarpò le ali a
Zichichi, che non ricevette finanziamenti per il suo esperimento: la
storia successiva ha dimostrato che avrebbe avuto ragione».
Naturalmente l' onorevole Carlucci non ha avuto niente da dire a
proposito della nomina a vicepresidente di De Mattei nel 2004, né della
sua riconferma nel 2008. Gli elettori in generale, e gli scienziati in
particolare, dovrebbero invece avere molto da dire a proposito della
permanenza di lei in Parlamento, e di lui al Cnr. Auguriamoci che lo
dicano forte, chiaro e presto!

28 Dicembre 2009   |   articoli   |   Tags: