Alessandro Gentiletti (Senso Civico) risponde a Civiltà Laica

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1) L’istituzione della sala del commiato laico di via delle Puglie ha sanato un grave deficit della nostra città negli anni scorsi. Viene usata sempre più spesso e avrebbe bisogno di piccoli adeguamenti per renderla più accogliente come, ad esempio, l’installazione di un piccolo impianto audio. Possiamo contare in un suo impegno in tal senso?

 

Ovviamente sì, la concessione di questo spazio è stata davvero una conquista di Civiltà che cercheremo di migliorare insieme.

 

2) Anche l’istituzione del Registro dei Testamenti biologici è stata una conquista delle ultime legislature, possiamo contare nella sua collaborazione per adeguarlo alle modifiche inerenti alla recente approvazione della legge nazionale e diffondere la notizia della sua esistenza fra i cittadini ternani?

 

Colgo l’occasione per sottolineare il fatto che mi sono impegnato moltissimo a livello personale come portavoce del comitato cittadino per il testamento biologico per sanare quell’assurda decisione della prima giunta Di Girolamo. Abbiamo fatto numerose iniziative in tal proposito, anche  insieme  a personaggi come Beppino Englaro, a mio parere l’esempio di un eroe civile che ha contribuito a dissipare l’ipocrisia intorno al tema del fine vita. Quindi sì, assolutamente. È un tema a me molto caro.

 

3) Problema ancora irrisolto è invece la perenne assenza a Terni di un forno crematorio per le salme, ancora oggi i parenti dei defunti che optano per questa scelta devono “migrare” a spese proprie verso Perugia o Viterbo. Ha in programma la sua realizzazione?

 

La realizzazione del forno crematorio per i defunti è una delle tante promesse “dimenticate” dalle giunte passate sugli spazi del cimitero. La questione è ovviamente legata ai costi e agli studi di fattibilità però personalmente, credo che ogni provincia italiana dovrebbe essere dotata (almeno) di un forno crematorio per non costringere a quell’assurdo pellegrinaggio per rispettare le volontà dei defunti. Metterò il mio impegno a tal proposito.

 

4) Viste le condizioni delle finanze comune di Terni perché non azzerare la concessione degli oneri di urbanizzazione secondaria (pienamente gestibili dal Comune) alla Chiesa Cattolica che ha ben altre risorse dallo Stato centrale e a destinarle alla manutenzione strade e dei giardini pubblici?

 

Sappiamo che la Chiesa Cattolica usa le finanze per motivi meritori, però ovviamente c’è da tener conto che questa (a differenza di altre realtà) ha già un finanziamento che è l’otto per mille che già da solo dovrebbe coprire quello che si dice di fare con i fondi di urbanizzazione secondaria. Non mi sento di fare una promessa definitiva ma un’analisi delle priorità e la verifica di quanti soldi di questi oneri di urbanizzazione secondaria vengono dati alla Curia la posso garantire.

 

5) Si parla molto di ambiente, ma poco di misure pratiche sulle abitudini dei cittadini. Problematiche  annose sono: il sottoutilizzo delle biciclette (con l’intera zona Terni Nord, ovvero trentamila persone, che non possono arrivare in centro in bici) causa carenza di piste ciclabili anche nella zona centrale e il sottoutilizzo dei mezzi pubblici causa anche orari e corse non proprio appropriate. Cosa pensa di fare per limitare e disincentivare l’uso degli automezzi privati in questa città?

 

Il nostro progetto è di realizzare nuove infrastrutture e fare manutenzione di quelle esistenti per rendere  Terni a misura del XXI secolo. Condivido pienamente l’impostazione: l’uso dei mezzi pubblici va incentivato (e soprattutto migliorato e reso più fruibile anche nelle ore notturne o quasi) e quello dei mezzi privati disincentivato. Ci sono diversi modi per andare in questa direzione, insieme alla mia giunta una volta che avremo sottomano tutta la situazione del comune potremo valutare quale approccio seguire. Quello che posso dire è che, personalmente, non mi spiego come sia possibile che una città quasi interamente pianeggiante come è Terni non riesca a partire in maniera definitiva il sistema di bike sharing. Parlo delle cosiddette biciclette “valentine”. Su questo mi impegno in prima persona, analizzeremo cos’è stato sbagliato e correggeremo il tiro.

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