Saudade del Nord Europa

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inverness

 

Non è facile rientrare nel nostro paese anche solo dopo poco tempo trascorso nel Nord Europa. Certo il sole e il mare aiutano ma credetemi è davvero inaccettabile vedere i titoli dei giornali e dei telegiornali dedicati al “problema” Berlusconi. Decade? Non decade? Il Pd lo salverà per l’ennesima volta? Ma chi se ne frega, ce lo vogliamo chiedere o no?

Possibile che tutta la nostra classe politica sia così cieca da non vedere che il baratro che ci separa dall’essere un paese civile si allarga sempre di più, Berlusconi o non Berlusconi?

A confermare la sgradevole sensazione le notizie di oggi che confermano che l’Italia è l’unico stato d’Europa in cui continua la recessione. A questo dobbiamo aggiungere l’ennesima calata di braghe del Partito Democratico che ha consentito a ciò che resta dei peones berlusconiani di esultare per la cancellazione dell’Imu… che magari poi sono le stesse persone che chiedono una sanità più efficiente, dei trasporti pubblici più puntuali, le strade più pulite e sicure etc. etc.

Del nostro inesistente stato sociale poi ne vogliamo parlare? In paesi che sulla carta si professano ben più liberisti di noi i redditi sociali garantiscono un tenore di vita ben oltre la semplice sopravvivenza ai disoccupati. Da noi pensiamo ancora che sia troppo pagare pensioni miserabili a chi ha lavorato una vita.

Sono tutti discorsi noti e arcinoti, ma quando rientri dopo un periodo passato in paesi più civili ti chiedi cosa abbiamo fatto di male per avere cosi poco dal nostro Stato e dai nostri rappresentanti istituzionali incapaci ormai di parlare di politica.

Incapaci perchè la politica non è Berlusconi e le sue note vicende personali, e non è nemmeno la “caccia allo spreco” che ultimamente va tanto di moda. Politica non è neanche il giovanilismo a prescindere di Renzi che sembra aver trovato la stessa soluzione degli anabattisti a Munster.

Politica è, per esempio, dire come si vuole governare un paese, dove si vogliono trovare le risorse per costruire un welfare degno di questo nome, se si è per l’aumento delle tasse orizzontali (accise, Iva, etc.) o per la redistribuzione della ricchezza.

Di tutto questo non c’è traccia e la nostra saudade aumenta, mentre mi ritrovo al lavoro con i ragazzi delle superiori che fanno gli stage formativi e i laureandi che necessitano di tirocinio… come posso non consigliarli di fare la valigia?

 

Alessandro Chiometti

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