9./11/2016 ore 6.00 Italiane: Trump probabile prossimo presidente degli Usa

Pubblicato da

easy_rider

E così sembra essere andata. Il cattivo che neanche su Dylan Dog sarebbe stato credibile tra pochi minuti dovrebbe essere nominato presidente degli Usa. No, non sono contento, solo dei dementi potrebbero essere contenti di una cosa del genere.
Quello che però voglio dire è che ovviamente non sarei stato contento neanche della vittoria della Clinton e già immagino quello che succederà nei prossimi mesi ai poveracci che ancora vanno in giro negli Usa a fare una politica indipendente come i verdi.
Io non ho la pretesa di conoscere gli Usa, non ci sono mai stato e probabilmente non ci andrò mai a causa della mia fobia per i voli troppo lunghi. Quello che appare evidente eprò è come da decenni il sistema bipartitico americano abbia generato mostri incontrollabili o per meglio dire regalato il potere allo staff esercito-cia-fbi.
In una memorabile puntata dei Simpson in cui Clinton (Bill) e il suo rivale Bob Dole venivano rapiti dagli alieni e sostituiti con due lucertoloni che volevano conquistare il mondo, questi due continuavano a ripetere “Votate per me o per lui, non fa differenza” e la gente continuava a seguirli. Fino a quando la solita Lisa non scopre il complotto smascherandoli e rivelando il vero aspetto di Kang e Barg, allora dalla platea indignata uno si alza in piedi e grida “E io voterò un candidato indipendente!!!” i lucertoloni si mettono a ridere e dicono “fa pure, butta via il tuo voto!”. E tanto per rincarare la dose il geniale Matt Goering chiude la puntata con un gli abitanti di Springfield in catene frustati dagli alieni. Marge si domanda “Mio Dio cosa abbiamo fatto per meritarci questo?” e Homer con la sua genialità demenziale: “Non guardare me, io avevo votato per Barg”.
Insomma tornando al nostro Trump, probabile 45° presidente degli Usa, io non ci vedo niente di strano per tanti motivi.
E’ brutto dire che Michael Moore ve l’aveva detto, ma… ve l’aveva detto. Chi come lui conosce l’America nel suo profondo sa quanta delusione c’era per le mancate riforme di Obama.
Da due anni i sondaggi erano chiari, i democratici avevano una sola carta da giocarsi per confermare il seggio presidenziale, si chiamava Bernie Sanders. E peraltro tutti i sondaggi dicevano che c’era un solo candidato democratico che avrebbe potuto perdere con Trump, ovvero l’odiatissima Clinton. Ma odiata non perché donna, bensì perché parte di quell’establishment ormai da tutti schifato.
Ad ogni modo ripeto, le elezioni americane da tempo hanno smesso di appassionarmi, è chiaro che il presidente chiunque esso sia è solo un fantoccio e della politica americana cambia ben poco, in un senso o nell’altro. Sinceramente fa ancora tenerezza sentire alcuni dire che se nel 2000 Gore avesse vinto su Bush Jr. (o per meglio dire, se fosse stata riconosciuta la sua vittoria come dicono molti) sarebbe cambiata la storia del pianeta. Non è così, 16 anni di amministrazioni democratiche Clinton – Obama lo dimostrano.
Eddie Vedder, storico sostenitore di Ralph Nader (il perenne terzo incomodo per i democratici americani) disse: “non capisco perché noi americani possiamo scegliere cosa comprare fra venti marchi di cola ma quando andiamo a votare possiamo scegliere fra due soli partiti”.
“Eh ma non si può mettere sullo stesso piano Gore e Bush o Trump e la Clinton”; no. Cambiano infatti i modi di fare, le quisquilie e la presentabilità.
Ma il sogno americano è morto. Da un pezzo.
“In America tutti parlano di libertà, ma quando gli mostri cosa significa essere liberi, hanno paura”.
D. Hopper – Easy Rider (1969)

articoli, blog   |   Tags: , ,